È il 2010 quando Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica fondano i BRICS, un istituto di credito che – in caso di crack finanziari – possa garantire la stabilità economica dei paesi fondatori. Una sorta di assicurazione congiunta, propria di una sua banca, oltre i confini geografici e qualsiasi colore politico. L’idea, in Italia, piace ai Cinque Stelle. Secondo Carlo Sibilia, pronunciatosi nel corso di un convegno internazionale organizzato alla Camera dei deputati pentastellati, quest’alleanza economica è “uno strumento per sfuggire al dominio del dollaro americano”, nonché una scorciatoia per uscire dall’euro. I cinque stati – Russia e Cina in primis – hanno posto sul tavolo un fondo di riserva pari a 100 miliardi di dollari – 41 versati dalla Cina, 18 da Brasile, India e Russia e 5 dalla Repubblica Sudafricana – utile a a finanziare grandi progetti infrastrutturali (i primi prestiti saranno erogati nel 2016). Se a giovarne è in primis Vladimir Putin (“La volatilità dei prezzi, soprattutto dell’energia e delle materie prime, ha spinto le nostre nazioni a preparare soluzioni e creare riserve interne”), anche alla Cina i BRICS non dispiacciono, specie dopo il recente crollo della borsa di Shangai. E gli interessi del Brasile? Basta citare l’accordo con la Russia, che include l’acquisto per le forze armate brasiliane di un sistema di difesa antiaerea russo. Nel corso del VII Vertice dei Brics, chiusosi ieri a Ufa, in Russia, è stata posta sul tavolo anche la questione greca, a cui gli stessi Brics potrebbero offrire una sponda. Se Tsipras non dovesse trovare accordi con la Merkel, il fascino di un fondo monetario extra-europeo potrebbe entrare nelle logiche governative greche. Il ministro dell’Economia russo Ulyukayev, però, spegne ogni entusiasmo: “Mosca non ha in programma di fornire un aiuto finanziario alla Grecia. Aiutare Atene non è in agenda”. Il gruppo BRICS rappresenta circa il 40% della popolazione mondiale. Impossibile non credere che questa novità finanziaria non possa davvero fare concorrenza ad America ed Europa.