Il “problema” dell’immigrazione è una gigantesca presa per il culo

Il “problema” dell’immigrazione è una gigantesca presa per il culo

In tre settimane di governo “gialloverde” – tra porti chiusi, censimento dei rom e scontri diplomatici con la FranciaMatteo Salvini e Luigi Di Maio non hanno mai affrontato nei loro discorsi o interviste un solo problema reale dell’Italia. La paura dell’immigrato e la “voce grossa” nei confronti dell’Unione Europea continuano a trovare estrema empatia nell’elettorato italiano, non solo a destra, lasciando la sensazione che “si stia facendo qualcosa”. In realtà non è cambiato nulla: Aquarius, la nave di Sos Mediterranee rifiutata dalle coste italiane, è stata accompagnata a Valencia da due navi di nostra proprietà; una settimana fa quasi 900 migranti sono sbarcati a Catania nel silenzio più assoluto e sul panorama europeo – a livello legislativo – tutto è rimasto identico a prima.

da inizio giugno 2.180 persone sbarcate sulle coste italiane. Nel 2018 calo complessivo del 77,14% (Fonte: Ministero degli Interni)
Da inizio giugno 2.180 persone sbarcate sulle coste italiane. Nel 2018 calo complessivo del 77,14%
(Fonte: Ministero degli Interni)

Prima di entrare nel merito delle reali – e dimenticate – problematiche italiane, è necessario fare una premessa. Il meccanismo degli sbarchi andrebbe regolato meglio e i migranti dovrebbero essere egualmente distribuiti in ogni parte d’Europa. Non è mia intenzione, tramite queste righe, spiegare la risoluzione del problema o negare la gravità di tutti i suoi aspetti umanitari. Ma è fondamentale sottolineare quanto l’invasione paventata non sia reale e soprattutto grave come altre problematiche stavolta sì, catastrofiche.

Ne citerò alcune, tre su tutte. Prima, però, un assaggio dell’apertura di Giovanni De Mauro per l’Internazionale di febbraio:

Gli sbarchi diminuiscono, gli stranieri in Italia sono meno del 10 per cento della popolazione, i reati di tutti i tipi sono in calo, e lo stesso capo della polizia, Franco Gabrielli, ha detto: “I numeri parlano chiaro, non c’è stato alcun incremento dei reati rispetto all’aumento della presenza di immigrati”. Malgrado questo, e malgrado la presenza di migranti non abbia nessun legame con i problemi veri dell’Italia (sanità, giustizia, istruzione, funzionamento delle istituzioni, salari dignitosi, creazione di posti di lavoro qualificati eccetera), l’immigrazione è diventata la preoccupazione principale per molti italiani (il 36 per cento, secondo gli ultimi dati di Eurobarometro).

Corruzione

Secondo Transparency International, l’organizzazione globale volta a prevenire e combattere la corruzione, l’Italia è 54esima per “percezione del reato” nella classifica 2017 e 25esima su 31 paesi europei. La Germania è 12esima, la Francia 23esima e la Spagna 42esima. Su scala globale anche Ruanda (48) e Botswana (34) vantano un piazzamento migliore di quello italiano. Sono 776 i casi di corruzione riportati dai media nello scorso anno solare: 111 in Lombardia, 102 in Sicilia e uno in meno nel Lazio. Si corrompe negli appalti (151 circostanze) e nel settore pubblico (130), ma soprattutto in politica (187).

Dal 2012 in poi, anno d’introduzione della legge Severino (sospensione dall’incarico di un amministratore pubblico per un periodo di almeno diciotto mesi per i condannati, anche solo in primo grado, per reati come corruzione, concussione, abuso d’ufficio, peculato), il belpaese ha faticosamente scalato diverse posizioni. L’abolizione dei finanziamenti pubblici ai partiti (non condivisa, anni fa, sulle pagine de Il Contemporaneo) ha generato però nuovi canali di sponsorizzazione bui e poco trasparenti. Anche per questo la strada è ancora lunga.

Evasione fiscale

Secondo il Centro Studi e Ricerche Sociologiche “Antonella Di Benedetto” di Krls Network of Business Ethics per conto di Contribuenti.ita maggio 2018 l’imponibile evaso in Italia è cresciuto del 4,7% rispetto allo stesso mese dell’anno passato, con punte record nel Nord dove ha raggiunto il 6,5% e nel Lazio, dove l’incremento ha toccato quote del 3,9%. In termini di imposte sottratte all’erario siamo nell’ordine di 180,7 miliardi di euro l’anno. I principali frodatori sono gli industriali (33,2%) seguiti da bancari e assicurativi (30,7%), commercianti (11,8%), artigiani (9,4%), professionisti (7,5%) e lavoratori dipendenti (7,4%). In quanto a evasione dell’Iva, l’imposta sul valore aggiunto, siamo campioni d’Europa.

Il divario tra redditi dichiarati nel 2017 dalle persone fisiche (anno d'imposta 2016) e spesa delle famiglie. (Fonte: elaborazione Deim, Università della Tuscia per Il Sole 24 Ore del Lunedì)
Il divario tra redditi dichiarati nel 2017 dalle persone fisiche (anno d’imposta 2016) e spesa delle famiglie.
(Fonte: elaborazione Deim, Università della Tuscia per Il Sole 24 Ore del Lunedì)

Da ricordare che l’evasione – scrive Carlo Troilo per l’Huffington Post – contribuisce all’aumento del debito pubblico, piaga storica dell’economia italiana. Recuperando (per assurdo) tutti i 180 miliardi, si potrebbero ridurre le tasse di tutti coloro che le pagano di circa il 30%.

Mafia

La mafia è ancora oggi un cancro del nostro paese. Senza doversi avventurare nel profondo meridione, sono sufficienti venti minuti di automobile da Roma per arrivare a Ostia, dove Federica Angeli de La Repubblica è impegnata in un delicatissimo processo di denuncia nei confronti delle organizzazioni criminali locali. La giornalista ha ricevuto buste contenenti proiettili, minacce nei confronti dei figli (“Federì sei giovane, hai una famiglia”) e diverse critiche da esponenti di alcuni partiti politici, in primis dal Movimento Cinque Stelle. Nel suo libro, “A mano disarmata”, vengono raccontate le tappe di un incubo, sfociato oggi in un maxi processo. I cittadini ostiensi, vittime delle presunte vessazioni messe in atto da appartenenti al clan Spada, non si sono presentati in aula e non si sono costituiti parti offese pur avendone la possibilità.

Il clima di terrore, alimentato da estorsioni, racket e pestaggi reiterati ai negozianti per imporre il rispetto e rilevarne le attività, favorisce la più assoluta omertà.

Lo scorso anno una troupe televisiva del programma Nemo, Rai2, è stata aggredita durante le riprese di un servizio sulle elezioni ad Ostia. Protagonista dell’aggressione Roberto Spada, titolare di una palestra e fratello di Carmine, boss condannato a 10 anni per estorsione con l’aggravante del metodo mafioso. Il giornalista Daniele Piervincenzi aveva incalzato Spada sul suo endorsement per Luca Marsella, candidato di CasaPound con il quale era anche ritratto in una foto amichevole. Indispettito, Roberto Spada ha colpito al volto il giornalista procurandogli la frattura del setto nasale e lo ha rincorso con un bastone. Lo scorso 18 giugno i due aggressori sono stati condannati in primo grado a 6 anni di reclusione con l’aggravante del metodo mafioso. Il tutto, a venti minuti d’automobile dalla Capitale d’Italia.

E ancora: femminicidio (venticinque donne uccise nel 2018); caporalato (schiavitù presente in tutto il sud Italia); disoccupazione (stabile all’11%) e conflitto d’interessi (l’Italia ancora attende una legge che lo regoli). Molteplici sono le argomentazioni protagoniste di possibili – e fruttuosi – dibattiti invece accantonati per meri scopi elettorali. Nel mentre, il governo del nulla prolifera sotto scroscianti applausi in attesa delle prime, gravissime conseguenze sociali.

Pubblicato da riccardocotumaccio

Speaker, autore, giornalista e presentatore: il tutto in un solo uomo, pensate.