La ribalta degli estremismi

La ribalta degli estremismi

La svastica esposta al Circo Massimo durante la proiezione di Italia-Spagna e la presenza – non nuova – di frequenti saluti romani durante l’inno nazionale tornano a far riflettere sul pericoloso ruolo che gli estremismi ricoprono oggi nella nostra società.

Questi neo-estremismi – se così vogliamo definirli – prendono spunto dai valori talvolta dell’ideologia comunista, più di frequente del totalitarismo fascista, dando vita a seri atti di violenza e, soprattutto, incentivando valori tipici di dottrine non solo anacronistiche, ma del tutto utopistiche al fine realizzativo. Lo sviluppo di tali ideali segue un percorso ben preciso. Iniziano difatti a prender piede nel favorevole contesto studentesco, sfociando prima in piccole ma frequenti rappresaglie da strada per poi radicarsi nell’individuo – dopo un’eventuale esperienza universitaria – e quindi stabilizzarsi sia nel classico contesto da stadio (numerosi i gruppi ultrà dai definiti colori politici) sia, nel peggiore dei casi, in veri e propri centri sociali attivi politicamente.

Il manganello con su raffigurato il volto di Benito Mussolini, ritrovato nell’abitazione di Enrico Zaccardi (il giovane arrestato e subito rimesso in libertà per i fatti del Circo Massimo), chiarisce come l’unico e principale “valore” ispirato al fascismo d’inizio secolo sia solo ed esclusivamente la violenza. Violenza che straripa di fronte le scuole, nel tifo romano (e non) e, soprattutto, che stravolge le finalità di numerose manifestazioni popolari (basti ricordare gli indignados di S. Giovanni, eclissati dalla violenza di pochi). Che la situazione sia tesa nel complesso già da tempo è chiaro. Ma ora, in tempi di crisi non solo sociale, ma soprattutto politica, questi ideali malati rischiano di trovare ancora una volta campo fertile.

Del resto, dando un’occhiata alla storia, il fascismo poté svilupparsi (oltre ad indiscussi meriti propri) soprattutto grazie alla scissione del Partito Socialista Italiano e, di conseguenza, all’impotenza del troppo giovane Partito Comunista Italiano: quindi di un’opposizione quasi del tutto inesistente. In Germania fu invece la grande depressione a favorire l’ascesa del nazionalsocialismo hitleriano, capace di ricevere consensi in base al riarmo e alla storica, completa occupazione. Segno di come crisi e vuoto politico possano favorire insieme l’ascesa di regimi – o perlomeno di ideologie – non propriamente consoni ai valori della nostra democrazia.

Oggi è quindi doveroso non sottovalutare un fenomeno in continua crescita, per giunta finanziato, non di rado, da autorità politiche ben note in Parlamento.

È essenziale, infine, condannare categoricamente qualsiasi estremismo e ogni atto di violenza legato ad esso.

Per il bene del cittadino e dello Stato.

Pubblicato da riccardocotumaccio

Speaker, autore, giornalista e presentatore: il tutto in un solo uomo, pensate.