Lode a Mara, la Zia di cui la tv italiana ha bisogno

Lode a Mara, la Zia di cui la tv italiana ha bisogno

Quando accendi il televisore e in diretta c’è lei, Mara Venier, scattano diverse reazioni: rassicurazione, serenità, equilibrio ed estremo calore umano su tutte. È l’effetto della Zia di tutti gli italiani, entrata in punta di piedi e oggi regina del piccolo schermo. Caratteristiche di una conduttrice capace di mettere a proprio agio non solo lo spettatore ma anche gli intervistati, pur essendo lei stessa spesso disorientata tra gaffe e dimenticanze di vario genere. È l’arma della spontaneità, in grado di creare forte empatia con qualsiasi fascia di pubblico e utile – sempre – a stabilire una connessione una positiva con il prossimo.

La sua Domenica In – più o meno volutamente – crea un netto contrasto con la concorrenza di Barbara D’Urso, da anni campionessa d’ascolti. Se dalle parti di Mediaset il richiamo al gossip tragedy appare netto, a Viale Mazzini il metodo cambia: la capacità di alternare la promozione artistica – teatro, musica e cinema – al trattamento di tematiche sicuramente più leggere, ma mai spettacolarizzate, dà vita a un prodotto vincente.

Il conduttore del settantesimo Festival di Sanremo, Amadeus, che consegna a Mara Venier le chiavi del teatro Ariston

Conduttrice di Sanremo al fianco di Amadeus, Mara s’è presentata subito a modo suo: scalza. Bando ai galatei di sorta: senza tacchi si scende meglio la fatidica scalinata. Non arriva il personaggio Venier: arriva la donna Mara; impacciata ma più consapevole che mai, divertente ma allo stesso tempo professionale. Sa tenere il palco – a ben vedere, fa televisione da trent’anni – e allo stesso tempo coinvolgere i paganti in sala. Apprezza Achille Lauro e non lo nasconde, conquistando il cuore degli adolescenti e scacciando le perplessità dei più bigotti. Abbraccia Amadeus e gli dice: ‘Te lo meriti’, in una maniera che più vera non si può. È il trionfo del bene televisivo, che rifiuta il copione e non nasconde il proprio essere.

Insomma non nascondiamoci: per una volta la RAI ha tirato fuori dal cilindro la conduttrice che sta bene se tutto e farebbe bene a qualsiasi fascia oraria. E sì, lo ha fatto nell’anno in cui il Festival di Sanremo ha probabilmente dato il meglio di se – ritardi sulla scaletta a parte -, tra l’eleganza di una conduzione mai fuori posto e scelte musicali azzeccate (vincitore su tutte). Che sia l’inizio di una nuova era per la televisione pubblica e soprattutto un insegnamento per chi, nonostante tutto, fa una televisione più cinica e meno intima.

Pubblicato da riccardocotumaccio

Speaker, autore, giornalista e presentatore: il tutto in un solo uomo, pensate.