Perché il calcio non deve fermarsi

Perché il calcio non deve fermarsi

L’arresto di Stefano Mauri. Il blitz a Coverciano. Il ritorno a casa di Criscito e le ombre di un coinvolgimento di Conte e Bonucci nel nuovo, ennesimo scandalo del calcio italiano. Prima dell’Europeo in Polonia e Ucraina lo stivale è ancora una volta nel caos più completo, martoriato dalla corruzione di chi non fatica a trasformarsi da calciatore a delinquente, sputando sui valori di quello che dovrebbe essere lo sport più bello del mondo.

Le dure parole del premier Monti («gioverebbe molto alla maturazione di noi cittadini italiani una totale sospensione di questo gioco per due o tre anni») lasciano trasparire quanto sia grave a oggi la situazione di alcuni e giocatori e, addirittura, di alcuni club. Ma gioverebbe sul serio una sospensione del gioco calcio? No, per diversi motivi. Come sottolineato dal presidente del Palermo Maurizio Zamparini «le società di calcio professionistiche versano allo Stato ogni anno ben 800 milioni di euro», costituendo – di fatto – un bene a dir poco prezioso per le casse dello Stato. Ma oltre a gravare sul prospetto economico, un eventuale blocco dei campionati sarebbe del tutto deleterio per la già fragile psicologia di una nazione in crisi e che, nel calcio, trova più di una passione.

Già in passato l’Italia ha dovuto fare i conti con il Calcioscommesse: nel 1980 infatti (ironia della sorte, proprio alle porte dell’Europeo tenutosi poi in Italia) squadre d’alto calibro come il Milan e la Lazio fecero i conti con la retrocessione in Serie B. 6 anni dopo è di nuovo la Lazio a fare le spese di un analogo scandalo scommesse, insieme alla retrocessa Udinese. Oggi, a rischiare, è ancora la Lazio (a rischio Europa per il coinvolgimento di Mauri) e forse la Juventus, che però ha già assicurato piena fiducia all’allenatore ed ex-giocatore Antonio Conte.

Fermare il calcio? Improduttivo. Inasprire le pene, oggi, aiuterebbe di più un calcio sin da troppo tempo malato e ormai colpevole di aver tradito troppe volte la fiducia dei tifosi più appassionati.

Per gli scaramantici, una fortuna. Per noi tifosi l’ennesimo disonore. Ancora una volta in Italia, per cambiare le cose non è necessario creare nuove leggi: basterebbe farle rispettare.

Pubblicato da riccardocotumaccio

Speaker, autore, giornalista e presentatore: il tutto in un solo uomo, pensate.

3 Risposte a “Perché il calcio non deve fermarsi”

  1. Bell’idea questo blog, che questo possa essere il primo di una lunga serie di articoli, Riccardo.

  2. Bella l’idea del blog: continua cosi’!!
    e poi perchè chiudere il campionato….chiudiamo le scommesse.

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