Non è più età da manifestanti

Non è più età da manifestanti

Nel trionfo del qualunquismo, di ideologie defunte, di caschi, sciarpe, manganelli, fumogeni e prese di parte poco condivisibili, quest’oggi, per l’ennesima volta, muore l’Italia. Perché manifestare, oggi, è difficile. Sin troppo complicato per chi manifesta, in fin dei conti, senza sapere il perché. Ancor più complicato per chi, manifestante cosciente, si vede raggirato o limitato dai continui freni delle forze dell’ordine. Eppure per molti (troppi), la violenza è diritto quando la si manifesta, ed è orrore se la si subisce. La violenza. Quella violenza che oggi rappresenta, tra i giovani più attivi, il valore eroico e significativo per eccellenza, l’idea che più colpisce e convince nell’azione politica, sociale e studentesca.

Forse non è più età da manifestanti. Il manifestante è spaesato, incosciente, rabbioso e spesso ignorante. Non è più età da manifestanti, ma di quelli veri. Quelli che in piazza non portano un casco, e neanche si armano di scudi o coltelli, ma richiedono i propri diritti.  Non è età da manifestanti, di tutti i tipi. Perché, in un modo o nell’altro, quel nemico dal casco blu e dal manganello feroce quanto facile, ti bloccherà sempre la strada. Perché finché il nemico è con lo Stato, finché quel nemico difenderà il Palazzo, il tuo scudo, il tuo coltello o il tuo pensiero, per quanto tagliente possa essere, non arriverà mai al destinatario che sogni. Non è più età da manifestanti, dicevamo. E mentre l’idea della Rivoluzione stuzzica ancora qualche piccolo borghese, mentre gli istituti superiori di tutta Roma occupano in nome di una “politica economica vergognosa” (quando in fin dei conti, di economia, ne capiscono poco e niente), l’Italia cade in basso. Perché non è più l’Italia dei compagni, dei camerati o delle guardie: è l’Italia di chi non sa più come reagire. E quando prova a farlo, cade nell’errore. La manifestazione, oggi, è solo il preludio alla polemica e all’effimero, laconico dibattito politico. La manifestazione resta un’ANSA, un’insignificante agenzia in un lago di violenza. Forse è vero, non è più età da manifestanti. Forse è il momento di ricercare un altro tipo di soluzione. Perché nei fatti, al giorno d’oggi, la violenza è solo sinonimo di contraddizioni, chiacchiere, e falsi capri espiatori.

Pubblicato da riccardocotumaccio

Speaker, autore, giornalista e presentatore: il tutto in un solo uomo, pensate.