Quando il teatro esalta il sapere: “Il Principe e il Povero”

Quando il teatro esalta il sapere: “Il Principe e il Povero”

di Serena Mosso, collaboratrice

“Il Principe e il Povero” sta infestando le assi dei palcoscenici con il temibilissimo morbo che troppo spesso manca di contagiare i popoli: la sfida al potere, la volontà di chiarire e di conoscere.

Il celebre romanzo di Mark Twain è infatti l’ultimo spettacolo del gruppo Jobel, in scena per varie serate di novembre presso via Leopoldo Ruspoli 87 (Roma, zona Portuense).  La sede è quella della Bottega delle Arti Creative, la nuova realtà romana che raccoglie cittadini di ogni età in un crogiuolo di teatro, pittura, canto, danza e musica. E lo stesso spettacolo sembra riunire tutto: i due protagonisti cantano e ballano, tra mimo e acrobatica, inscenando con maestria il tema dello scambio e del conflitto delle identità, non solo individuale, ma soprattutto sociale.

Qui l’intervista ai due interpreti del nuovo adattamento, Brian Latini e Nick Battisti, già distintisi in numerose altre rappresentazioni del Gruppo Jobel:

Abbiamo scelto di portare in scena Il Principe e il Povero perché anche se è stato scritto 100 anni fa parla di giustizia e di differenza sociale, temi oggi fin troppo attuali. Siamo passati attraverso una prima fase di studio e di documentazione a una in cui ci siamo chiesti come fare per rendere la storia più moderna, cancellando le parti che non ci convincevano e aggiungendone alcune scritte da noi. Uno dei monologhi è nostro, scritto traendo ispirazione da testi di Spinoza e di Mill”.

Chi sono oggi i “principi” e i poveri”?

“Oggi la distinzione è più nascosta. Sarebbe troppo facile parlare di ricchi come di dirigenti e di poveri come di studenti e operai. La divisione è più profonda: siamo “principi” contro coloro su cui abbiamo potere e siamo “poveri” verso chi ci dà ordini. I due protagonisti non si accontentano dello stato di fatto e ricercano le motivazioni che stanno dietro alle cose che accadono. Chi non testa questo tipo di studio e non ha “curiosità” sarà sempre uno schiavo dei ruoli comuni”

Perché dovremmo venire a vedere “Il Principe e il Povero?”

“Perché è brillante e divertente ma anche riflessivo. Alterna momenti  leggeri a momenti di denuncia. Vuole emozionare e far riflettere sulla giustizia e l’importanza dell’istruzione, sul cercare di vedere le cose oltre l’apparenza, senza accontentarsi di quello che ci viene detto”.

“Con la cultura non si mangia”. Obiezioni?

“Chiunque può vivere per tre giorni senza pane, ma nessuno può vivere anche un solo giorno senza poesia (Charles Baudelaire)”

Uno spettacolo che diverte, incanta, indigna e commuove, nel pieno spirito della Bottega delle Arti Creative, dove l’arte può diventare veicolo di cambiamento.

– Per info:

http://www.gruppoarteam.it/

– Repliche dello spettacolo:

Sabato 10 novembre h. 21.00
Domenica 11 novembre h.18.00
Giovedì 15 novembre  h.21.00
Sabato 17 novembre  h. 21.00
Domenica 18 novembre h.18.00
Giovedì 22 novembre  h.21.00
Sabato 24 novembre h. 21.00
Giovedì 29 novembre h.21.00

– Prezzo unico:

€ 10. Prenotazione obbligatoria.

Pubblicato da riccardocotumaccio

Speaker, autore, giornalista e presentatore: il tutto in un solo uomo, pensate.