Renzi presenta l’Italicum, il PD lo chiude. Ecco cosa non va nella nuova legge elettorale

Renzi presenta l’Italicum, il PD lo chiude. Ecco cosa non va nella nuova legge elettorale

A dirlo vien da ridere, specie dopo mesi – anni? – di tentativi, rincorse, fallimenti, rinascite. Il destino dell’Italia è nelle mani del Partito Democratico, o peggio: di Matteo Renzi.

Partito Democratico - Sede Roma

È il suo Italicum, infatti, a tener banco da giorni in quello che appare ancora una volta come lo scenario politico più confuso d’Europa. Prova a mettere ordine, il nuovo segretario del PD, ma lo fa sbattendo i pugni sul tavolo anche – e soprattutto – con gli amici di partito. Tra questi – se amico si può definire – c’è Gianni Cuperlo, presidente dimissionario dei democratici proprio per colpa di Matteo, che in risposta ad una critica costruttiva – quella delle preferenze – gli rinfaccia d’esser stato “eletto senza primarie”. Toccante, doloroso, “aggressivo” per l’ex candidato alla segreteria. Tanto da prendere il cappello ed alzare i tacchi nel bel mezzo della riunione di partito. Ancora ieri, e non per la prima volta, Renzi ha risposto a delle obiezioni politiche con un attacco di tipo personale”, sottolinea Gianni. E se Letta prova a fermarlo, il partito gli fa eco: dai bersaniani (“se la legge elettorale non cambia nel punto che riguarda le liste bloccate, non va votata”) ai civatiani (“la legge elettorale proposta piace soprattutto a Berlusconi e ha un sacco di vizi: allontana invece di avvicinare gli elettori dagli eletti”). È circondato, Renzi, ma pare non curarsene. Si fida del suo Italicum, delle sue liste bloccate (si vota il simbolo, non il candidato) e del suo premio di maggioranza che va dal 15 al 18% (dal 53 al 55% dei seggi) per chi supera il 35% dei voti. La coalizione che prende meno del 12% resta fuori, ma ciascun partito che ne fa parte può eleggere deputati se supera il 5%; i partiti che invece corrono in solitaria sono out se non scavalcano la soglia dell’8%. Convince Berlusconi, affascina meno il Partito Democratico. Per Renzi “le regole si fanno con tutti”, chi è contrario si faccia da parte. L’Italicum, davanti a sé, ha una “strada tutta in discesa”. L’Italia, di questo passo, un po’ meno.

Pubblicato da riccardocotumaccio

Speaker, autore, giornalista e presentatore: il tutto in un solo uomo, pensate.