riccardocotumaccio
Il Partito Democratico, dall’immagine sbiadita post-politiche di febbraio, sboccia e prende il volo, guadagnandosi – per una volta – il ruolo di partito leader.
Ed è grazie alle amministrative che l’Italia, a sorpresa, sceglie di guardare a sinistra; ad iniziare dalla Capitale, dove Ignazio Marino, con il 64% di voti, ha surclassato di gran lunga l’ormai ex sindaco Gianni Alemanno (al 36%). Oltre a Roma, però, l’amplein del PD (16 città su 16, di cui 6 strappate al centrodestra) straborda, coinvolgendo Brescia, Siena, Treviso, Ancona, Avellino, Viterbo, Imperia, Emilio del Buono, Iglesias, Barletta e Lodi. Complice la grave piaga dell’astensionismo, la sinistra trionfa sul collasso del Movimento Cinque Stelle (in netto calo rispetto alle politiche) e sul crollo del PdL, al meglio simboleggiato dal k.o. di Alemanno nella “sua “ Roma. E proprio nel M5S di Grillo, sorpreso (si fa per dire) da fratture interne e dissidenti vari, lascia De Vito (candidato sindaco a Roma) solo a se stesso, dato in pasto ai leoni del Colosseo, nello scontro propagandistico tra Marino e Alemanno. Starà al PD, ora, dimostrar di aver meritato tale successo, prorogando in secondo piano le piaghe interne che da mesi hanno logorato il partito. Starà al PD, ora, coglier la grande occasione che, paradossalmente, pochi mesi fa sembrava in mano ai grillini: quella di governare con umiltà e ragionevolezza, di fronte alle tante, troppe difficoltà dettate dall’incompetenza burocratica di troppi ‘falsi sindaci’. Starà quindi al PD, per una volta, confermarsi ad alti livelli d’elettorato. L’Italia ha scelto di guardare a sinistra: è ora che anche il Partito Democratico inizi a farlo.
