La carriera di Ennio Morricone in dieci Opening Credits

La carriera di Ennio Morricone in dieci Opening Credits

Oggi, 10 novembre 2014, il compositore, musicista e direttore d’orchestra Ennio Morricone compie 86 anni. È il 1928, infatti, quando Roma dà i natali a colui che nel 2007 vincerà il Premio Oscar alla carriera dopo cinque nomination non premiate. È il 1961, invece, quando Luciano Salce giova della sua prima colonna sonora ufficiale per il cinema ne “Il Federale”, con Ugo Tognazzi, George Wilson e Stefania Sandrelli. La carriera, le opere e il vissuto di Morricone sono ripercorribili ascoltando i magnifici contributi da lui donati al cinema italiano e mondiale, ma si possono rivivere anche osservando, ricercando ed identificando gli opening credits dei migliori film che ha musicato. A partire da “Per un pugno di dollari”.

1964 – “Per un pugno di dollari”, di Sergio Leone

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Con il primo dei tre western del dollaro diretti da Sergio Leone, Morricone sigla la sua prima, indimenticabile colonna sonora. C’è un particolare, però, che salta subito all’occhio: perché “Leo Nichols” e non Ennio Morricone? Lo pseudonimo – presente anche in altri film, tra cui “Navajo Joe” di Sergio Corbucci – è una necessità commerciale. “Per un pugno di dollari” è infatti il primo spaghetti-western ad essere esportato negli Stati Uniti, ed ogni membro del cast (incluso Leone, che opta per Bob Robertson) sceglie così di affacciarsi sul mercato americano. Anche se non particolarmente apprezzata dall’autore, questa colonna sonora (qui il pezzo d’apertura) dà il la ad una concezione musicale del western volta a valorizzare la sfida, la suspance, l’attesa e il rischio.

1966 – “Il buono, il brutto e il cattivo”, di Sergio Leone

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Dopo essersi confermato – e se possibile migliorato – nel musicare “Per qualche dollaro in più” (qui il brano “La resa dei conti”), nel 1966 Leone produce il suo western definitivo, considerato ancor oggi una delle pietre miliari del cinema mondiale. “Il buono, il brutto e il cattivo” non solo valorizza l’estro del regista romano, ma ribadisce con universalità il genio di Morricone. Pezzi come “Il Triello” (qui il brano), il celebre fischiettio degli opening credits (qui l’apertura) e “Fuga a cavallo” (qui) dipingono con straordinaria completezza il quadro già ben chiaro dato da Leone. Grazie al decisivo apporto di Edda Dell’Orso, inoltre, “L’estasi dell’Oro” (qui la scena) è tra i brani ancor oggi più emozionanti di sempre. 

1969 – “Metti una sera a cena”, di Giuseppe Patroni Griffi

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Con il film di Giuseppe Patroni Griffi, Morricone lascia momentaneamente il western ‘leonino’ dopo aver musicato con innata originalità “C’era una volta il West” (qui il brano), per comporre un drammatico. Le musiche di “Metti una sera a cena” passeranno alla storia grazie alla performance della sopracitata Edda Dell’Orso, ormai vocalist fedele di Morricone. Anche grazie alla sua interpretazione, il celebre ritornello a tre note ripetuto ossessivamente – ma volutamente – nel corso della pellicola (qui il brano) accompagna la trama con intimità, sensualità e delicatezza, provando l’immenso eclettismo del compositore romano.

1970 . “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”, di Elio Petri

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Con le musiche di “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” (vincitore dell’Oscar al Miglior Film Straniero nel 1970), Morricone riesce a riassumere abilmente i concetti del sospetto, del mistero, del sotterfugio e del crimine, dando vita all’ennesima colonna sonora (qui il brano portante) entrata stabilmente nell’immaginario collettivo di tutti gli italiani.

1971 – “Giù la testa”, di Sergio Leone

4Il binomio Leone-Morricone si rinnova in “Giù la testa”, il secondo film della cosiddetta trilogia del tempo, preceduto da “C’era una volta il West” e seguito da “C’era una volta in America”. Anche qui, il successo della colonna sonora è indissolubilmente legato alla straordinaria estensione vocale di Edda Dell’Orso (qui il brano) e al ritorno del celebre fischiettio già provato con successo ne “Il buono, il brutto e il cattivo” (qui il brano “Dopo l’esplosione”).

1984 – “C’era una volta in America”, di Sergio Leone

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“C’era una volta in America”, ultimo film di Sergio Leone, si rivede – da ogni punto di vista – nel termine ‘mastodontico’. Lo è la regia – accurata, precisa, matura -, lo è il cast – Robert De Niro, James Woods, Joe Pesci -, lo è ovviamente anche la colonna sonora. Densa di malinconia, di tristezza, ma anche di estrema dolcezza e profondità, l’opera vanta diversi brani memorabili. Ad iniziare da “Deborah’s theme” (qui), che, nella breve durata di 7 minuti e poco più riesce ad imprimere dolcezza, commozione, violenza, timore e tante altre mille sensazioni che variano da ascolto ad ascolto. La musica del film è stata commissionata da Leone con così largo anticipo che veniva ascoltata sul set durante le riprese.

1986 – “Mission”, di Roland Joffé

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Per comprendere al meglio il carattere, la sensibilità e l’umiltà di Ennio Morricone, va riportato un particolare, inerente alla stesura della colonna sonora di “Mission”, pellicola diretta dall’inglese Roland Joffé. “Il regista -riporta Wikipedia – propose solo dopo il montaggio la stesura delle musiche ad Ennio Morricone; questi, in un primo momento, rifiutò giudicando il film completo anche senza colonna sonora. Solo l’insistenza di Joffé fece cambiare idea al compositore”. Ebbene, le musiche di “Mission” trovano picchi incredibili a partire dal brano d’apertura “On Earth As It Is In Heaven” (qui). “Gabriel’s Oboe” (qui) è altrettanto memorabile, come anche l’“Ave Maria Guarani” (qui): tracce che uniscono storia, natura, amore e crudeltà in un concetto armonioso – e a tratti insormontabile – di opera musicale.

1988 – “Nuovo Cinema Paradiso”, di Giuseppe Tornatore

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Come nel 1970, anche 18 anni dopo una colonna sonora di Ennio Morricone contribuisce alla vittoria dell’Oscar al miglior film straniero. Stavolta, con indubbio merito, se l’aggiudica Giuseppe Tornatore grazie al suo capolavoro assoluto: “Nuovo Cinema Paradiso”. Se già di suo la regia è fenomenale, la sinfonia di Morricone – qui affiancato dal figlio Andrea – si impone per importanza alla pari dei protagonisti, colorando con assoluta straordinarietà un film che più che tale somiglia ad un romanzo finito ed infinito, che prende vita con incredibile sincerità e semplicità. Il finale, non a caso, è considerato uno tra i più indimenticabili di sempre nella storia del cinema (qui la scena finale).

1998 – “La leggenda del pianista sull’oceano”, di Giuseppe Tornatore

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Per la stesura della colonna sonora de “La leggenda del pianista sull’oceano” – film di Tornatore tratto dal romanzo ‘Novecento’ di Alessandro Baricco’ – Morricone ha impiegato più di un anno di lavoro, impreziosendo il film di un’opera sinfonica magnifica, non priva di sorprese. La prima, è la collaborazione con Roger Waters (ex Pink Floyd) nel brano “Lost Boys Calling” (qui), rivisitazione rock del brano originale a firma di Morricone (qui). Essendo la musica il tema principale della pellicola, Ennio può ben sbizzarrirsi toccando l’opera jazz (qui), spingendosi verso le sinfonie più disparate al pianoforte (qui, qui e qui). Il prodotto gli vale il Golden Globe per la miglior colonna sonora nel 2000.

2013 – “La migliore offerta”, di Giuseppe Tornatore

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Quella de “La Migliore Offerta”, ancora una volta per Giuseppe Tornatore, è l’ultima colonna sonora composta da Ennio Morricone per il cinema. Anche qui – e il compito era tutt’altro che facile – le musiche ben si accostano al film, rappresentandone l’atmosfera drammatica, pesante, cupa e misteriosa, intrisa di mistero e incognito. Il risultato è eccezionale, completo, totale, coerente. “Volti e Fantasmi” – che vanta, ironia della sorte, la collaborazione ancora una volta eccezionale di Edda Dell’Orso – ben riassume il senso del film (qui il brano).

Pubblicato da riccardocotumaccio

Speaker, autore, giornalista e presentatore: il tutto in un solo uomo, pensate.