Cos’è il decreto “Salva-Roma”?

Cos’è il decreto “Salva-Roma”?

Lo dice in parole povere Graziano Delrio, al termine del quarto Consiglio dei Ministri targato Matteo Renzi: “Col ‘Salva-Roma’ non c’è alcun trasferimento di soldi dallo Stato al Comune di Roma. Si tratta, invece, di somme dovute dal Commissario al Comune da noi anticipate – invece che diluite – in modo da diminuire la massa critica”.

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Semplice, chiaro. Quello del neonato Governo Renzi al Comune di Roma è un aiuto dato, in generale, ai cosiddetti Enti Locali che non raggiungono gli obiettivi del Patto di stabilità interno, i quali – se in difficoltà – potranno beneficiare di sanzioni limitate.

Il Commissario straordinario del Governo per il Comune di Roma è autorizzato ad anticipare alla gestione ordinaria del Comune l’importo – altrimenti dovuto in più rate e prevalentemente derivante dai tributi versati dai cittadini romani – di 570 milioni di euro, comprensivi quelli già erogati sulla base del decreto legge 151 / 2013 ritirato.

“Contestualmente – sottolinea Delrio – si dispone che il Comune prepari piani di rientro pluriennali dal debito, dettando i criteri per tale rientro corrispondenti a quelli introdotti in sede parlamentare”; che, in altre parole, sta a voler dire: ‘lo Stato ti aiuta, ma coi conti, a Roma, devi rigare dritto. 

570 mln di euro: da spendere come? Gli ordini sono:

  • applicare le disposizioni finanziarie e di bilancio e i vincoli in materia di acquisto di beni e servizi e di assunzione di personale;
  • operare una ricognizione dei fabbisogni di personale nelle società partecipate;
  • adottare modelli innovativi per la gestione dei servizi di trasporto pubblico locale, di raccolta dei rifiuti e di spazzamento delle strade anche ricorrendo alla liberalizzazione;
  • procedere, se necessario, alla dismissione o alla messa in liquidazione delle società partecipate che non risultino avere come fine sociale attività di servizio pubblico;
  • valorizzare e dismettere quote del patrimonio immobiliare del comune.

Sono 816 i milioni di deficit che la giunta Marino – insediatasi a giugno – si è ritrovata tra le mani. Il debito totale, al contrario, è ben più grave: sono 14,9 i miliardi di euro che gravano su una città – Roma – per molti versi al di sotto di altre capitali europee. “Se non lo approvano blocco la città”, si è permesso di dire Marino. Ora sta a lui, invece, cercare di farla ripartire.

Pubblicato da riccardocotumaccio

Speaker, autore, giornalista e presentatore: il tutto in un solo uomo, pensate.