Cos’è la donna, per Silvio Berlusconi

Cos’è la donna, per Silvio Berlusconi

Va bene, Silvio Berlusconi è in politica dal 1994 e – evidentemente – è inutile spremersi più di tanto per convincere l’elettorato italiano a non votare un pregiudicato, condannato a quattro anni di reclusione per il processo Mediaset, incandidabile (!) e interdetto dai pubblici uffici. Domenica però si torna alle urne e Forza Italia è ancora il partito leader della coalizione di centrodestra. Una battaglia, almeno ideologica, vale la pena riproporla.

Tre giorni fa, nella caotica galassia dei social network, è riemerso un vecchio video del 2013. Contesto: la manifestazione di Berlusconi contro la sua decadenza. Luogo: Via del Plebiscito, davanti Palazzo Grazioli. Gente: poca (nonostante i fotomontaggi di partito). Protagonista: una signora sulla sessantina, letteralmente commossa e sovreccitata sulle note del celebre motto forzista (“Meno male che Silvio c’è”). Il marito la guarda sorridente, sguardo spento ma velato d’ottimismo.

Berlusconi è il leader dei “moderati” italiani da venticinque anni, è stato primo ministro quattro volte dal 1994 al 2011 e ha rappresentato a più riprese la nostra immagine politica e culturale nel mondo. Pur avendone il tempo, non ha minimamente contribuito a valorizzare l’immagine femminile su alcun piano: ideologico, lavorativo o sessuale. La donna è stata sempre rappresentata come un oggetto da giudicare fisicamente, su cui inventare barzellette o da raccomandare ai pubblici uffici.

Mai nessuno come lui ha impunemente diffuso un messaggio tutt’altro che educativo nei confronti del gentil sesso, negando alla donna un diritto fondamentale e colpevolmente ignorato: emergere grazie alle sue capacità e valorizzarsi grazie alle proprie qualità intellettuali. Così Rosy Bindi viene definita “più bella che intelligente” sul primo canale di Stato; Michelle Obama viene squadrata da cima a fondo – con gestualità eloquente in allegato – a pochi metri dalla Casa Bianca; Giorgia Meloni è costretta a ridere delle freddure sessiste raccontate dal cavaliere nei suoi migliori comizi elettorali.

Da “Silvio Berlusconi paladino delle donne (ehm)”, tratto da Il Post:

Lo scorso novembre Silvio Berlusconi è stato rinviato a giudizio con l’accusa di corruzione in atti giudiziari nell’ambito del processo sul cosiddetto caso “olgettine” nel 2012, sulle giovani ragazze che Berlusconi ha mantenuto a lungo a Milano. Berlusconi è stato, tra le altre cose, accusato di concussione per aver fatto rilasciare la 17enne, e quindi minorenne, Karima El Mahroug, detta Ruby, che la sera del 27 maggio era stata portata in Questura per sospetto di furto. Berlusconi è stato accusato di aver avuto rapporti sessuali con Ruby in cambio di denaro, e avrebbe agito in questo modo per coprire l’eventuale reato di prostituzione minorile. Nel corso dell’indagine vennero fuori racconti su festini nella sua villa di Arcore con ragazze che si prostituivano in cambio di soldi e regali.

Eppure, c’è ancora chi crede a questo:

Silvio Berlusconi è in politica dal 1994 ma una cosa voglio provare a ribadirla: nessuna donna dovrebbe porre una croce sul logo di Forza Italia – “Berlusconi Presidente”. Neanche la signora di Via del Plebiscito, oggi – mi piace pensare – rinsavita e pentita d’aver riposto le sue speranze nella guida peggiore.

Pubblicato da riccardocotumaccio

Speaker, autore, giornalista e presentatore: il tutto in un solo uomo, pensate.