Era ora

Era ora

Si è passati dal dover sopportare Renzi, il suo tuttovabenismo, le sue campagne d’apparenza e le sue riforme scellerate, all’appiattimento più totale del Partito Democratico, nascosto sotto l’ombra del premier-segretario e privo di una corrente compatta in grado di farsi sentire. Pippo non ce l’ha fatta più, e – pur avendoci pensato parecchio (troppo) – ha scelto di lasciare il PD con orgoglio, e soprattutto speranza. Quel partito “nuovo e ormai diverso, fondato sull’Italicum e sulla figura del suo segretario” gli andava stretto. Ha provato a combatterlo, ripudiando il Patto del Nazareno, ascoltando Sinistra Ecologia e Libertà, aprendo perfino ai 5 Stelle (che peccato non è). Si è preso le critiche di chi gli dava dell’incoerente, eppure lui, inaspettatamente, ha preso la sua decisione. Passare al gruppo misto “per dedicarsi al partito degli astensionisti”, ma soprattutto per continuare a “frequentare la sinistra e la società”. Pippo, dal canto suo, ha sempre incentrato ogni campagna elettorale su un concetto nuovo, moderno e onesto di “sinistra”. E’ stato inghiottito suo malgrado in un ben più ampio minestrone di larghe intese, inciuci e accordi stipulati con noti pluri-condannati. Tra i motivi del suo addio cita il Jobs Act, lo Sblocca Italia e la riforma della scuola. Critica un partito accogli-tutti, senza identità e piegato al padrone. La sua scelta l’ha fatta, ora c’è il passo più grande: darle un senso. Parla di astensionismo: Civati dev’essere bravo a raccogliere sotto la sua ala ciò che Vendola non è riuscito a fare. Convincere chi, con un pizzico di incoscienza, crede in una politica pulita, di sinistra, che guardi con ottimismo all’Europa e si distacchi dai giochi di potere. Per lui non è la fine, ma un inizio. Fargli un in bocca al lupo (e un plauso) è a dir poco doveroso.

CIAO – il post di Pippo Civati

Pubblicato da riccardocotumaccio

Speaker, autore, giornalista e presentatore: il tutto in un solo uomo, pensate.