Lasciamo per un attimo da parte l’appartenenza al partito di Silvio Berlusconi, tornato in campo proprio ieri in vista delle Europee nonostante i venticinque anni di politica sul groppone. Dimentichiamo i tradimenti, le campagne contro i magistrati, le battaglie ai comunisti e qualche frase avventata sugli omosessuali. Fate come in Men in Black: cancellate tutto. Perché oggi Mara Carfagna è una persona diversa, altissima rappresentante del nuovo corso politico e mediatico di Forza Italia.
Aveva ragione, Mara, ad arrabbiarsi quando veniva definita ‘ex soubrette’. Sì, di televisione ne ha fatta – da Frizzi a Magalli, passando per Miss Italia -, ma gli studi di recitazione, di danza e di giurisprudenza hanno costruito ed evidenziato sin da subito un profilo mai volgare e anzi, perfettamente adatto alle sedi istituzionali. Virtù messe in secondo piano da un periodo politico, quello dei Brunetta e delle Santanché, portato all’esasperazione mediatica e basato interamente sull’indignazione dell’elettorato avversario per inorgoglire il proprio accumulando consensi. Mara non ha mai fatto parte di quel gioco e oggi, nell’ultima – forse – era Berlusconi, torna a far valere il suo moderatismo, riuscendovi più di qualsiasi altro esponente femminile di sinistra.
Ma andiamo nel merito:
Parole di @berlusconi evidenziano differenza tra noi di @forza_italia e loro. Un grande Paese non può spaventarsi davanti a 13 minori al freddo o all’intero “carico” della Seawatch: 47 richiedenti asilo. Prima si salvano le vite, poi si analizzano casi accogliendo chi lo merita.
— Mara Carfagna (@mara_carfagna) 26 gennaio 2019
Questo, letto così, potrebbe essere tranquillamente un tweet di sinistra (ovviamente levate il termine “Berlusconi”). La Carfagna parla di minori al freddo, richiedenti asilo e vite umane in un momento drammatico per le vittime del Mediterraneo, dimostrando una posizione d’estrema rottura con la politica dei porti chiusi dell’ex alleato Salvini – cui dà dello scemo – e condivisa dai suoi nuovi alleati a cinque stelle.
Sempre sui migranti:
Hanno convocato stasera un “vertice d’emergenza” a palazzo Chigi per 25 migranti, ovvero lo 0,00004% della popolazione italiana? Abbiamo capito bene? #SeaWatch
— Mara Carfagna (@mara_carfagna) 9 gennaio 2019
La Carfagna demolisce l’avversario unendo due doti fondamentali: l’ironia e l’equilibrio. Impresa che non riesce ai vari Renzi, Boschi e Gentiloni, più inclini a prendere in giro la controparte risultando però solo dei rosiconi (tipo qui).
Da un normalissimo tweet sulla Supercoppa Italiana, il trofeo che vede affrontarsi le squadre vincitrici di Scudetto e Coppa Italia giocatosi quest’anno in Arabia Saudita e vinto dalla Juventus, si evince tutto l’europeismo di Forza Italia, contrario all’ideologia dei confini chiusi e direzionato verso una globalizzazione utile, che esporti il marchio italiano:
La #supercoppa in Arabia Saudita? Sia occasione per sostenere il cambiamento in un Paese in cui alle donne non è riconosciuta parità ma che lentamente evolve. Bene se il calcio italiano si fa apprezzare nel mondo ma esportiamo anche la cultura italiana, diritti e libertà inclusi
— Mara Carfagna (@mara_carfagna) 3 gennaio 2019
Critica i No Vax, difende il pluralismo di informazione (prendendo le parti de Il Manifesto!), combatte il sovranismo (che definisce “politica della paura”), parla d’ambiente e aiuta le donne vittime di violenza contro gli uomini. L’attuale Vicepresidente della Camera dei Deputati è a tutti gli effetti il simbolo del nuovo centrodestra moderato ed europeista, che fa opposizione in maniera attenta e tagliente cercando di riconquistare parte dell’elettorato regalato a Salvini e – chissà – al Movimento Cinque Stelle. Sono lontani i tempi dei salotti televisivi intrisi d’odio di Michele Santoro o Bruno Vespa: la chiacchierata ai microfoni di Omnibus – disponibile qui – è l’emblema mediatico del nuovo volto azzurro, pacato e affascinante nella sua eleganza, lontano dalle campagne social fatte di selfie, supplì e divise indossate all’occorrenza.
Insomma, per dirla alla ‘Guerre Stellari’: la Carfagna ha abbandonato il lato oscuro della forza ed è passata dalla parte dei buoni. Che piacevole sorpresa.