L’Italia, paese di indignati e analfabeti funzionali. E i francesi ne escono da signori

L’Italia, paese di indignati e analfabeti funzionali. E i francesi ne escono da signori

Quando ‘Libero’ titola “Viene voglia anche a noi di sparargli” – riferendosi a una redazione già martoriata dal terrorismo – non solo conferma che i francesi siano più svegli di noi, ma anche più nobili.

Siamo così scemi che Charlie Hebdo ci ha dovuto spiegare la vignetta pubblicandone una seconda, in cui nomina la famosa parolina magica: “mafia”.

Eppure non è bastato. Leggo ancora di “offese alle vittime del terremoto”, di “cattivo gusto”, di “malcostume”. Qualcuno persino dice: “la vignetta non fa neanche ridere”, quando è risaputo che debba invece far ragionare.
Leggo anche di contro-vignette idiote, col sangue dei vignettisti uccisi dall’Isis. Altri che nominano Gioconda e Materazzi o che giocano col “je suis” sputando sulla solidarietà umana che quel messaggio portava con sé neanche due anni fa.

Gli italiani non sono più abituati a leggere i giornali, instupiditi dal giornalismo da tastiera. Non conoscono il senso di satira cartacea (basterebbe leggere Mauro Biani, ogni tanto, su Il Manifesto), non ne interpretano il senso, ne rifiutano il fine ultimo.

Quando Vespa e Del Rio, in una puntata di ‘Porta a Porta’ di qualche giorno fa, si divertivano a definire L’Aquila “uno dei cantieri migliori d’Europa”, trovavano l’indifferenza più totale di coloro che oggi (media e cittadini) trovano irrispettoso un disegno che non hanno neanche compreso.

È il grande calderone italiano, fatto di giustizieri solitari, opinionisti ipocriti, buonisti e un po’ ingenui. Con ancora molto da imparare.

Pubblicato da riccardocotumaccio

Speaker, autore, giornalista e presentatore: il tutto in un solo uomo, pensate.