Gaza: ora va di moda non pronunciarsi

Gaza: ora va di moda non pronunciarsi

L’operazione “Margine di protezione”, avanzata dal governo d’Israele contro la Palestina, è ormai giunta al suo 23esimo giorno di vita. Con numeri eclatanti. 1635 morti palestinesi, 8840 feriti, di cui molti (troppi) bambini. Per più dell’80%, quelle vittime sono civili, innocenti, cittadini. Spesso, affidandoci ai numeri (Israele conta poco più di 60 morti, quasi tutti militari), possiamo farci un’idea precisa, a prescindere dal credo politico o dalla fazione cui si tiene di più – anche se risulta a dir poco becero “tenere ad una fazione” quando c’è in gioco la vita di qualcuno. Eppure, qui sta la fondamentale differenza nel mare di buonismo che sta inondando la scena mediatica sul conflitto israelo-palestinese. 

Una bomba isreaeliana a Gaza
Una bomba isreaeliana a Gaza

Frasi come: “Davanti cotanta violenza non resta altro che il lutto”, “non è una partita di calcio”pronunciarsi sarebbe una mancanza di rispetto” vengono continuamente enucleate con la stessa superbia di chi si pronuncia senza sapere. Cogliere la differenza tra “fare il tifo” e “prendere posizione” (o perlomeno farsi un’idea) è importante. Chi osserva, giudica, legge e si informa non può prescindere dalle cause (link) di un conflitto tremendo: perché in quelle cause c’è tutto. Chi sfoglia nome per nome le pagine delle vittime palestinesi di certo non fa il tifo, ma si indigna. Chi vuol pronunciarsi, perché inerme e soprattutto distante da quel conflitto, vuole prendere posizione non per ipocrisia, ma per sensibilizzare anch’egli l’opinione pubblica. Spesso, a raccontarci quanto di orribile succede nella Striscia di Gaza, sono esponenti del mondo del giornalismo che rischiano la vita ogni giorno proprio in virtù di un solo obiettivo: informare il cittadino. E allora – ignoranza permettendo – se l’ennesima guerra d’Israele sta annientando per l’ennesima volta la Palestina, forse storcere il naso fa bene. Renzo Rossellini, figlio di Roberto, in una recente intervista ha detto: “Incazzarsi fa bene, e gli italiani dovrebbero incazzarsi un po’ di più”. Aggiungo: incazzatevi informandovi. Così se qualcuno vi darà del semplice tifoso, avrete sempre qualche piccola tesi da mostrargli.

Pubblicato da riccardocotumaccio

Speaker, autore, giornalista e presentatore: il tutto in un solo uomo, pensate.