E Sinistra Ecologia Libertà che fa?

E Sinistra Ecologia Libertà che fa?

A monopolizzare il panorama politico italiano ci pensano i vari Renzi, Grillo (seppur “stanchino”) e l’altro Matteo, quello a torso nudo sulla copertina di “Oggi”. Ancora una volta, come denunciato da tempo, Nichi Vendola assiste in disparte – almeno mediaticamente – alla diatriba politica, presenziando qua e là in televisione (di rado) e assestando qualche colpo basso (non si sa a chi) via social network. Il partito di cui è leader, però, vanta 26 deputati alla Camera e 3 senatori. Che qualcosa fanno, nonostante tutto.

Vendola & co.

JOBS ACT – Sel è orgogliosamente all’opposizione di governo. Dopo aver corso con Bersani alle politiche del 2013, col governo Letta ha preso le distanze dal Partito Democratico (colpa delle larghe intese) ed oggi, dal Patto del Nazareno, ripudia il Renzusconi. C’è quindi un motivo di fondo, ma coesistono molte sovra-fratture. Ad iniziare dal Jobs Act, combattuto in Parlamento, definita “menzognavolta – secondo Luciano Uras, senatore – a “creare nuovi danni e tagliare nuovi posti di lavoro”. L’attacco, oltre che generico, è concentrato su due punti: il superamento dell’articolo 18 (secondo cui il lavoratore, se ingiustamente licenziato, sarà risarcito e non riassunto) e i contratti a tutele crescenti, aumentabili in relazione all’anzianità di servizio (inutile, secondo Sel, perché – sempre secondo Uras – “si licenzia ogni 3-4 anni”).

ELETTIVITA’ – Anche sulla riforma del Senato, Sel ha avuto qualcosa da ridire. Il governo è andato in minoranza in commissione su due emen­da­menti identici che cancellano i senatori di nomina presidenziale (quelli a vita, per intenderci). A favore hanno votato SEL, M5S, Lega e anche una parte della minoranza del Partito Democratico. È, nel suo piccolo, il picco della battaglia di Sel per un senato che sia elettivo in toto, e non una raccolta di sindaci e consiglieri come voluto da Renzi. «Che Senato si vuole costruire? Sel – ha affermato Arturo Scotto, capogruppo alla Camera – ha impostato la propria battaglia sull’elettività e questa battaglia resta, perché in una fase di fortissimo scollamento tra il Palazzo e la società, tra cittadini e istituzioni, in una fase in cui è riemersa in modo esplosivo la questione morale – come vediamo in questi giorni a Roma – sottrarre il diritto di voto ai cittadini al Senato è un errore enorme».

CONFLITTO D’INTERESSI – Dalle battaglie vinte a quelle perse. Con un emendamento Sel ha proposto di introdurre in Costituzione il tema del conflitto di interessi come causa di ineleggibilità per deputati e senatori. Il tutto, però, è stato bocciato dalle larghe intese renziane, le stesse che dicono di voler “estirpare la corruzione” promettendo “pene più severe” ed altri slogan che – con tanto di Mafia Capitale ed associati in corso – dire qualunquistici è poco.

Dal canone Rai (da “regolarizzare”) al riconoscimento dello stato della Palestina: il partito è dinamico non solo sui grandi temi, è attivo sia sul campo che nell’ideologica comune. Come sempre, però, manca di coesione mediatica, leadership carismatica e condivisione dei contenuti, che non sia solo accennata via social network ma anche ampliata all’elettorato più deluso dal modus operandi renziano. Vendola non è riuscito laddove prima Grillo, poi Salvini hanno avuto successo: raccogliere fasce di elettori contrari alle politiche del governo. Nonostante tutto, però, Sinistra Ecologia e Libertà qualcosa fa. Per saperlo tocca scavare molto a fondo. Ma qualcosa c’è.

Pubblicato da riccardocotumaccio

Speaker, autore, giornalista e presentatore: il tutto in un solo uomo, pensate.